DIAGNOSTICA

PERIMETRIA COMPUTERIZZATA

di cosa si tratta?

Il campo visivo è lo spazio che un occhio riesce a percepire fissando un punto. Normalmente il campo visivo si estende: 60° nasalmente, 50° superiormente, 80° temporalmente e circa 70° inferiormente. Nel campo visivo normale si può evidenziare un’area cieca (la cosiddetta “macchia cieca”), che corrisponde alla proiezione spaziale della papilla ottica priva di fotorecettori, “macchia” che nello svolgimento delle attività quotidiane non viene mai percepita. L’esame è di facile esecuzione, non invasivo, richiedendo solo un po’ di attenzione e collaborazione. Il paziente viene posto al davanti di una semicupola illuminata tenuemente, deve fissare davanti a se una mira e deve premere un pulsante alla comparsa di uno stimolo luminoso puntiforme di grandezza e intensità variabile.

diagnostica

In cosa consiste?

Un’alterazione del campo visivo (difetto campimetrico) è quindi una modificazione più o meno estesa e/o più o meno profonda della sensibilità retinica in quella determinata area che viene definito scotoma. Lo scotoma può essere “assoluto”, quando in una determinata area del campo visivo non viene percepito neanche lo stimolo a più alta intensità, o “relativo” quando sempre in un’area definita alcune mire luminose possono essere percepite ed altre no. Il campo visivo è un esame fondamentale per lo studio della patologia glaucomatosa e il monitoraggio dell’eventuale progressione subclinica della malattia pertanto, deve essere effettuato periodicamente (da 3 mesi ad 1 anno a seconda della valutazione dello specialista), confrontato con i precedenti e correlato con gli altri esami oculistici. L’esecuzione del campo visivo assume particolare importanza, oltre che per il glaucoma, anche per altre patologie di interesse neuro-oftalmologico (infiammazioni tossiche o metaboliche delle vie ottiche, patologie ischemiche cerebrali, neuriti, sclerosi multipla, etc.). Il campo visivo può essere studiato attraverso dei perimetri manuali (perimetria Goldmann) o computerizzati (Humphrey, Octopus,etc.) che misurano la risposta alla sensibilità alla luce in ciascun punto della retina, data dalla differenza percepibile fra luminanza dello sfondo e luminanza dello stimolo che viene rappresentata graficamente, mediante dei grafici e delle espressioni numeriche (o scala di grigi).

Campo visivo computerizzato

Come si svolge l'esame

Nella perimetria computerizzata (perimetria statica) l’uso del computer apporta notevoli miglioramenti all’esecuzione e all’interpretazione dell’esame. Innanzitutto vi è l’eliminazione dell’errore dovuto all’esaminatore e vi è un costante controllo della fissazione. Gli esami sono riproducibili e confrontabili con un database precaricato nel software e si può scegliere fra differenti possibilità di esami per studiare particolari aree o patologie specifiche. Le modalità per l’esecuzione dell’esame sono sostanzialmente le stesse che nella perimetria manuale. Attualmente vi sono altre metodiche della perimetria computerizzata che riescono ad essere più sensibili e prevedibili della perimetria bianco su nero (come la SAP, Standard Achromatic Perimetry, bianco su bianco, o la SWAP, Short-Wavelength Automated Perimetry).  Per Campo Visivo o Perimetria Computerizzata si intende la valutazione strumentale computerizzata utile per lo studio della sensibilità luminosa della retina e del nervo ottico, importante nella diagnostica delle patologie oculari e centrali (neurologiche e neuroftalmologiche) e neuro-retiniche del sistema oculare. Tale esame risulta essere fondamentale nella diagnostica e nel monitoraggio del glaucoma.

Il paziente viene fatto accomodare davanti allo strumento, con il mento appoggiato su un’apposito supporto, così da mantenere una posizione stabile. Il tecnico che svolge l’esame richiede di guardare dritto in direzione di una piccola luce fissa al centro dello schermo e di non muovere gli occhi. Mentre lo sguardo viene mantenuto su questa luce, altre luci lampeggiano intorno ad essa. Queste luci si accendono una alla volta. La loro localizzazione corrisponde ad una precisa localizzazione dei fotorecettori sulla retina (tutte le fibre del nervo ottico, incluse quelle danneggiate dal glaucoma, originano dalla retina).Quando si è sicuri di aver visto la luce lampeggiante, è necessario premere un bottone. Il computer analizza le risposte e modifica in base a queste l’intensità luminosa delle luci lampeggianti. In ogni esame del campo visivo ci saranno sempre degli stimoli luminosi troppo deboli per essere percepiti, anche negli occhi sani.

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